La nostra storia

Nel giugno 1992 venne lanciata l’idea di costituire una sorta di comitato promotore del commercio equo a Bologna, per sostenere il percorso di costituzione della Cooperativa che avrebbe dovuto gestire la vendita di prodotti del ComES.
A convocare il primo incontro pubblico fra le realtà bolognesi che avevano partecipato ad Amerindia (il cartello di gruppi e associazioni che dal 1990 avevano collaborato per realizzare le iniziative cittadine sulla Conquista delle Americhe), furono il Centro Ricerche e Iniziative Ambientali della CGIL di Bologna, il Centro di Documentazione Nord/Sud del Centro Poggeschi e Icaro, associazione che all’epoca gestiva un piccolo spaccio di prodotti di commercio equo nella periferia cittadina.


Un ruolo importante, in questa fase, venne svolto dalla Caritas, che si incaricò di trattare con la Curia bolognese per l’affitto dei locali di via Altabella, e dalla Coop. La Luna nel pozzo, che offrì supporto organizzativo e finanziario per la realizzazione delle attività informative e promozionali; a questi interventi si aggiunse anche il contributo – piccolo ma determinante – di Arci, Cestas, Cospe, Iscos e Rete Radié Resch.
Il 5 febbraio 1993 i 17 soci fondatori della cooperativa si ritrovano davanti al notaio per sottoscrivere l’atto costitutivo di ExAequo.


Il primo bilancio, al 30 giugno 1994, si chiude con un risultato economico e politico che è allo stesso tempo una conferma e una sfida per gli anni a venire: circa 165 milioni (di lire) di fatturato portano il bilancio in sostanziale pareggio, nonostante gli investimenti iniziali effettuati per allestire il punto vendita e avviare l’attività commerciale.
Nei mesi successivi alcune decine di persone decidono di iniziare la loro avventura nel mondo del fair trade diventando soci di ExAequo, e affiancandosi così al gruppo dei soci fondatori.
L’anno del “passaggio al duemila” rappresenta un momento di trasformazione delicato e importante, anche nella breve storia di ExAequo.
Due le strade che vengono individuate per perseguire i nostri obiettivi: ampliare gli spazi di vendita (trovare un negozio più grande) e coinvolgere direttamente i consumatori nella gestione di ExAequo, aprendo la cooperativa alla loro partecipazione in qualità di soci.
Da ottobre 1999, con lo slogan mille per il duemila, prende il via la campagna di capitalizzazione per “aprire le porte” di ExAequo, e nel giro di pochi mesi i soci ad avere aperto un libretto di risparmio superano il centinaio. La tendenza positiva continua, e nel giugno del 2001, a poco più di un anno di distanza dall’avvio della raccolta di prestito sociale, quasi un quarto dei soci ha aperto il libretto; la raccolta finanziaria, tra capitale e prestito sociale, supera i 270.000 €.
Il 2003 è l’anno del decennale della Cooperativa, e segna un cambiamento profondo nella vita di ExAequo e nello sviluppo del fair trade a Bologna.
La prima e più visibile novità è rappresentata dalla nuova bottega, che viene inaugurata il 15 novembre; viene approvato il piano economico finanziario richiesto da Banca Etica per la concessione del mutuo (400.000 €), un piano che impegnerà la cooperativa fino al 2013.
Sul finire del 2003, assieme al trasferimento nei nuovi locali, giunge a conclusione anche il percorso – meno appariscente ma significativo sul versante politico – di trasformazione di ExAequo in cooperativa sociale, che rappresenta il riconoscimento, anche sul piano formale, della appartenenza di ExAequo al mondo dell’economia solidale.
Nell’ottobre del 2004 il rinnovo degli organi sociali diventa una importante occasione per ragionare sul futuro di ExAequo: le associazioni Mandacarù di Castel San Pietro Terme, Altreterre di San Giovanni in Persiceto a cui viene proposto di aderire a pieno titolo alla cooperativa ExAequo.
Il 2011 è stato l’anno in cui si è ottenuto, dopo un lungo percorso, che la regione Emilia-Romagna riconoscesse attraverso una legge il ComES e ne potenziasse il movimento attraverso finanziamenti stabiliti annualmente e finalizzati alla sua promozione.
Negli anni più recenti si è visto un coinvolgimento sempre maggiore con realtà dell’economia solidale del territorio e un allargamento dell’offerta di prodotti e progetti provenienti anche dalle cooperative sociali italiane che producono beni di consumo (per esempio Libera).
Nel 2012 ExAequo decide di scommettere nell’attività di catering, formando a questo scopo una dipendente che acquisisce le attestazioni necessarie per potere aprire la posizione alla Camera di Commercio. Si fa anche sempre più forte il dialogo con la Pubblica Amministrazione, che sostiene il commercio equo con il progetto del tendone natalizio in piazza Re Enzo che è stato realizzato fino al natale 2014.
Nel 2012 ExAequo è partner dell’ONG Cospe che grazie a un finanziamento da parte dell’UE segue il progetto Fair Trade Fair Peace, che mira allo sviluppo di una linea di prodotti frutto della collaborazione tra realtà di commercio equo palestinesi e israeliane ( BFTA – Bethlem Fair Trade Artisans, di Betlemme, e Sindyanna of Galilee Fair Trade).
Nel 2014 il mutuo ipotecario decennale acceso presso Banca Etica per l’acquisto della bottega in via Altabella 7/b viene estinto e si presenta in Regione la richiesta di finanziamento per la sua ristrutturazione, che comincia nel giugno 2014.
L’8 novembre del 2014 la bottega rinnovata viene ufficialmente inaugurata con una festa in strada e con una conferenza molto partecipata dal titolo “Alternative economiche nell’era della crisi globale” tenutasi presso il Centro Natura di Bologna. Tra dicembre 2015 e gennaio 2016 ExAequo si sdoppia in via Montegrappa apre un’altra bottega di commercio equo temporanea e caratterizzata soprattutto dalla vendita di ricorrenze natalizie.
Con la bottega rinnovata si moltiplicano anche le iniziative e gli incontri svolti dentro la bottega e tra il 2016 e il 2017 rinnoviamo la comunicazione di ExAequo attraverso una newsletter settimanale.
Il 2018 invece è l’anno del compimento dei 25 anni di ExAequo che viene festeggiato con una festa sociale con la partecipazione di più di cento soci.